La requisitoria antipolitica del Rettore di Macerata - Castelli: “L’Università faccia la sua parte”

Il caso dei corsi di Pagliare del Tronto. Una “strana” sessione di laurea elettorale”

04/03/2008

La requisitoria antipolitica del Rettore di Macerata – Castelli: “L’Università faccia la sua parte” - Il caso dei corsi di Pagliare del Tronto. Una “strana” sessione di laurea elettorale”

La dura requisitoria che il Rettore dell’Università di Macerata ha riservato alla “deriva della politica” merita sicuramente un plauso. Chi si dedica alla cura dell’interesse pubblico ha l’obbligo di essere (e di sembrare) affidabile e meritevole di fiducia. E’ bene, tuttavia, che l’auspicato processo di rinnovamento della politica venga assecondato anche dal mondo accademico. In qualche caso, infatti, la sensazione è che succeda esattamente il contrario. Mi riferisco, tanto per non andare lontano, ad un curioso esempio che riguarda proprio l’Ateneo di Macerata. In particolare la Facoltà di Scienze della Formazione che, qualche tempo fa, ha distaccato uno specifico corso universitario a Pagliare del Tronto, vera e propria capitale del Veltronismo Piceno.
Lo scorso 13 febbraio il Consiglio della Facoltà ha istituito in fretta e furia una sessione straordinaria di laurea, originariamente non era prevista, da tenersi il primo aprile. Tutto ciò per consentire, in quella specifica data, la celebrazione nella stessa Pagliare della prima cerimonia di assegnazione di lauree concernenti il corso universitario in questione ( corso di animatore socio-educativo). La decisione ha sconcertato parecchia gente. Innanzitutto quegli studenti che hanno frequentato il triennio universitario interamente a Pagliare. Studenti che si sono iscritti, dunque, nell’anno 2005-2006 e che avendo completato gli esami nel modo più rapido possibile, confidavano che le prime lauree autenticamente maturate a Pagliare sarebbero state assegnate a partire da luglio. Con la nuova sessione si consentirà, invece, di ricevere il lauro accademico a studenti che hanno frequentato i corsi (in massima parte) a Macerata e non a Pagliare. Insomma: lo stravolgimento del calendario imporrà ai contribuenti un costo aggiuntivo (trasferta di dieci professori, allestimenti ecc.) del tutto inutile visto che fino al giorno prima per i medesimi studenti sarebbe possibile laurearsi a Macerata. Perché l’Università procede in questo modo così insensato? Forse la ragione sta nel bisogno di qualche politico di “sfoggiare” (a dieci giorni dal voto ed in piena campagna elettorale) i meriti e i fasti del corso universitario distaccato a Pagliare ?
E’ vero che tra i quattro studenti prossimi alla laurea c’è anche uno stretto congiunto del potentissimo Vice Presidente della Provincia di Ascoli, già Sindaco di Pagliare, ? Siamo di fronte ad un caso di strumentalizzazione del sapere in salsa progressista ?
Sono domande che porgo al prof. Sani. Confido che le sue risposte sappiano chiarire i coni d’ombra di una vicenda che deprime, in un colpo solo, sia l’autorevolezza dell’Università che della politica.        

Guido Castelli (laureato a Macerata)

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