Liste PDL - Castelli: Il Piceno dimenticato: una ragione in più per impegnarsi in questa campagna elettorale.
Quando un alto esponente di Allenza Nazionale mi ha ufficialmente richiesto la candidatura in un posto di rincalzo (e matematicamente ineleggibile) della lista del Senato Marche, non ho avuto esitazioni.
Pur non condividendo affatto i criteri con in quali la PDL ha formulato le proprie rose ( con la totale ed ingiustificata esclusione del territorio piceno), ho egualmente ritenuto di accettare.
Innanzitutto perché sono stato educato ad intendere la politica come un servizio alla comunità. La pochezza di qualcuno non mi farà cambiare idea: letica viene prima di ogni cosa e, anche per questo, ho chiesto simbolicamente di occupare lultimo posto della lista.
In secondo luogo ho pensato che la mia presenza possa essere il miglior viatico per tutelare il territorio dopo lauspicata vittoria elettorale del Popolo della Libertà.
Il vero problema del Piceno si porrà, infatti, dopo il 13 aprile allorché tra i banchi della maggioranza siederanno esclusivamente parlamentari residenti nel resto della Regione.
Sarà allora che dovremo evitare che le grandi scelte infrastrutturali, economiche e di politica industriale del nuovo Governo Berlusconi possano essere condizionate da chi continua ad essere convinto che il confine Sud della Regione si fermi sullASO.
E per questo che, nel corso della campagna elettorale, dovremo dimostrare di che pasta siamo fatti.
Sarà anche un modo per consentire al nuovo partito del Popolo della Libertà di nascere senza i vizi dorigine della politica marchigiana che hanno accompagnato il varo delle liste.
E lunica cosa da fare: in attesa che una provvidenziale riforma della legge elettorale restituisca alla gente con il ripristino della preferenza - il diritto di scegliere i propri rappresentanti parlamentari.